Scegliere il bicchiere giusto per il vino è importantissimo: è in gioco la possibilità di valorizzare o svilire le caratteristiche organolettiche di ciò che si sta bevendo.
La tipologia del bicchiere influisce innanzitutto sulla percezione degli aromi del vino. Non a caso, con i rossi complessi si opta per modelli ampi, panciuti… Inoltre, il bicchiere appropriato permette al vino di ossigenarsi come si deve, ovvero con rapidità o più lentamente. Di conseguenza, si giunge al miglioramento del suo bouquet e alla giusta espressione dell’intrinseca complessità. E non è tutto, dato che la forma adatta aiuta anche a mantenere la temperatura ideale
C’è anche un altro aspetto meno considerato: la forma del bicchiere può indirizzare il vino verso specifiche aree della bocca, esaltando i sapori e le sensazioni tattili. Proprio per questo, da un calice all’altro, cambiano pure i bordi.
Perché è importante scegliere il bicchiere giusto per il vino?
Il vino acquista importanza anche dal recipiente di servizio. È vero: abbinare i bicchieri più adatti alla bottiglia da stappare significa nobilitare l’esperienza del bere. Il bicchiere giusto, potremmo dire, migliora il sapore del vino!
La materia è complessa e affascinante. Ed è un attimo passare da appassionati che pongono la giusta attenzione alla scelta del bicchiere a veri e propri fissati che si rifiutano di bere una bottiglia se non c’è a disposizione il calice appropriato. Meglio, quindi, non lasciarsi ossessionare dall’argomento, dato che esistono centinaia di tipi diversi di bicchieri da vino… Come sempre, l’equilibrio è l’atteggiamento più conveniente.
Diciamo allora che è importantissimo saper scegliere il bicchiere adeguato ma senza lambire gli inquietanti territori della fisima. Meglio quindi porsi un limite. Per esempio, imparare a sorbire il vino in sei o sette tipologie di bicchieri, non di più, per non confondersi e per non lasciarsi prendere da strani istinti compulsivi.
Bicchieri per vini rossi: forme e tipologie
Il calice da vino rosso deve avere un aspetto ampio e panciuto. Specie quando si tratta di gustare vini rossi strutturati come il Cabernet Sauvignon il Syrah, è meglio optare per un bicchiere dalla coppa abbastanza vasta e spaziosa.
Potrebbe andar bene il calice noto come Bordeaux: il cosiddetto bordolese. Si tratta di un vero e proprio must per poter godere dei rossi più opulenti, ed è anche un oggetto molto elegante da presentare.
Oltre alla coppa ampia e alta, che permette al vino di respirare e di ossigenarsi adeguatamente, questa struttura aiuta ad attenuare il tannino sulla lingua, rendendo il gusto dei vini più morbido e vellutato. Per gli indecisi, c’è anche il calice universale da rosso. Un recipiente versatile, non troppo stretto né troppo largo, e adatto a una varietà di vini rossi, perché in grado di offrire un equilibrio tra ossigenazione e concentrazione degli aromi.
Bicchiere bordolese per vini rossi corposi
La forma del bordolese è ideale non solo per i vini già citati ma anche per altri rossi di carattere come quelli prodotti nella Regione del Bordeaux (si chiama così per un motivo!), tipo il Merlot. Ma va benissimo anche per accogliere il Sagrantino, il Nebbiolo (che ha anche un bicchiere ad hoc, ampio alla base e leggermente stretto in alto), il Barolo, il Taurasi, il Touriga Nacional…
Malgrado il nome, il calice da Bordeaux è stato introdotto ufficialmente nel mercato negli anni '80, sviluppato in collaborazione con la Facoltà di Enologia dell'Università Cattolica di Piacenza e testato dai professionisti dell'Associazione Italiana Sommelier.
Per rossi particolarmente complessi (come Pinot Noir) e più vecchi, che traggono beneficio da una maggiore ossigenazione, bisogna invece optare per un Balloon, dalla coppa molto ampia e panciuta, con un'apertura più larga rispetto al calice da Bordeaux.
Bicchiere per Borgogna: perché è ideale per vini profumati
Il calice Borgogna, o a tulipano, è ideale per vini profumati come il Pinot Noir. Ma capita anche che sia usato per bianchi profumati, come lo Chardonny barricato della regione della Borgogna. Anche questo bicchiere ha una coppa larga, che permette al vino di respirare e liberare tutti i suoi aromi complessi. La sua caratteristica forma, ampia alla base e stretta verso l'apertura, concentra però gli aromi verso il naso, esaltando le note fruttate e floreali.
L’apertura stretta riesce poi a convogliare il sorso verso il centro della lingua, in modo da bilanciare l'acidità e le componenti fruttate del vino. Inoltre, la grande superficie del vino a contatto con l'aria favorisce quella che gli enologi definiscono una veloce ossigenazione, utile per permettere al vino di sviluppare e liberare tutti i suoi aromi.
Con la forma a tulipano, infine, è possibile aiutare tutti i profumi, le sfumature e gli aromi verso il naso, per rendere più forte l'esperienza olfattiva, importantissima per vini come il Barbaresco o il Meursault.
Bicchieri per vini bianchi: caratteristiche e differenze
I bicchieri per i bianchi si differenziano in base all’ampiezza: più ampia è la coppa e più viene favorita l’ossigenazione con la conseguente capacità di sviluppare aromi più o meno complessi. Per i bianchi più leggeri serve invece un bicchiere un po’ più stretto, proprio perché gli aromi devono essere concentrati.
Anche in questo caso, saper scegliere il bicchiere più adatto alla bottiglia che si vuol stappare può fare una grande differenza. Il giusto calice permetterà di apprezzare appieno le sfumature aromatiche del bianco a seconda del suo gusto, se più secco, fresco, strutturato o aromatico.
Bicchiere per chardonnay: per vini bianchi strutturati
Il cosiddetto bicchiere per Chardonnay ha una coppa più larga rispetto al bicchiere universale per vini bianchi leggeri, utile per una migliore ossigenazione e per uno sviluppo degli aromi complessi.
Facile intuire come possa risultare ideale per vini come lo Chardonnay, soprattutto quelli fermentati e affinati in legno. Un vino tipico da bere in questo calice è lo Chardonnay di Borgogna, che necessita di ossigenazione per rivelare alcune sue note caratteristiche. Anche il Ca’ Viti prodotto dalle Cantine Neri potrebbe rivelare molte sorprese se servito in un simile calice.
Bicchiere universale per vini bianchi leggeri
Il calice standard per il bianco ha una coppa più piccola e stretta rispetto ai bicchieri per vini rossi. Deve anche avere un'apertura piuttosto contenuta, per concentrare meglio gli aromi freschi e fruttati dei bianchi più leggeri e giovani. Anche i vini particolarmente secchi si esprimono meglio con un calice universale per bianchi.
Un bicchiere di questo tipo dà il meglio di sé con bianchi aromatici come il Sauvignon Blanc, il Greco di Tufo, il Pinot Grigio, il Riesling e in generale con i bianchi da vendemmia tardiva. Anche il Grechetto umbro può essere nobilitato.
Ultimamente stanno riscuotendo particolare successo i bicchieri per bianchi in acciaio inox. Sono calici perfetti per contenere delicati aromi fruttati e floreali e adatti a mantenere la temperatura fredda.
Bicchieri per vini spumanti e champagne
Quando si parla di spumanti e Champagne, la scelta è tra tre tipi di bicchieri. La coppa tipica dello Champagne, sfruttata anche per i spumanti brut. Poi il calice a tulipano, perfetto per lo Champagne Vintage, per l’Asti e gli spumanti più dolci e profumati. E, infine, la flûte, che negli ultimi anni sembra godere di particolare successo, tanto durante le cerimonie quanto nei bar e nei ristoranti.
Tutti e tre questi bicchieri possono dirsi adatti a situazioni formali. La scelta di uno sugli altri dipende da ciò che si vuole ottenere in termini di conservazione delle bollicine, sviluppo degli aromi, estetica e maneggevolezza.
Flute: Il classico per spumanti e champagne
La flûte è il bicchiere giusto per bere spumanti giovani e freschi e, in certi casi, anche lo Champagne. Di sicuro è la scelta migliore per preservare la finezza delle bollicine nei vini spumanti e ha una certa innegabile classe… Il problema è che, per com’è strutturato, non è troppo comodo da tenere in equilibrio a lungo in una mano. E sembra anche un po’ complicato da lavare…
Il vino che si sposa meglio con la flûte è il prosecco… Lo spumante italiano, con le sue note fresche e fruttate, sa essere esaltato nella sua particolare effervescenza e nei suoi profumi proprio in bicchieri stretti e lunghi.
Coppa e Tulipano: per bollicine aromatiche e champagne vintage
Come anticipato, lo Champagne può essere bevuto in coppa, con un calice a tulipano o con una flûte. La grande coppa ha una sua estetica particolare e distintiva: larga e poco profonda. Una forma che consente ai profumi di essere rilasciati rapidamente. Fa la sua scena, ma per bere Champagne puro non è proprio l’ideale, dato che implica una dispersione veloce delle bollicine. Quindi è l’ideale per le foto (per un brindisi cerimoniale) oppure per i cocktail a base di Champagne o spumante.
Il calice a tulipano, ampio alla base e stretto verso l'apertura mantiene molto meglio le bollicine rispetto alla coppa ed è il recipiente ideale per Champagne Vintage: permette una corretta ossigenazione del vino ed esalta le caratteristiche di freschezza del noto vino frizzante francese.
La flûte può mantenere le bollicine ancora più a lungo, ma non è la soluzione classica per lo champagne, tranne che per le bottiglie più giovani e più profumate.
Bicchieri per vini dolci e fortificati
Esistono anche bicchieri per vini da dessert. Sono calici più piccoli e dunque utili a controllare le porzioni… Ha senso perché la maggior parte dei vini dolci che si abbinano ai dessert rivelano un contenuto alcolico particolarmente elevato.
Il classico calice da dessert ha quindi una coppa piccola e stretta, ideale per concentrare gli aromi e conservare un equilibrio nella dolcezza del sorso. Quali vini vanno serviti nei bicchierini? Il Sauternes, per esempio, ma anche il Moscato d'Asti e il Vin Santo.
Esiste anche un calice ad hoc per il Porto. Un bicchiere più piccolo, perfetto per vini come il Porto e il Marsala, con una forma e una capacità studiata per esaltare l'intensità aromatica e la struttura di questi vini più forti.
Poi c’è la copita, o bicchiere da Sherry, cioè un piccolo bicchiere a forma di tulipano, fatto apposta per dare direzione agli aromi complessi di questa tipologia di vini.