Andamento stagionale
La vendemmia 2019 è caratterizzata da un’elevata qualità delle uve ma da una scarsa produzione da imputare alle sfavorevoli condizioni climatiche. Le temperature miti e le scarse precipitazioni della stagione invernale hanno favorito un precoce risveglio vegetativo della vite rispetto all’anno precedente. Tuttavia nei mesi di aprile e maggio, le temperature al di sotto della media stagionale e la forte piovosità hanno determinato un ritardo della fioritura , nonché bloccato lo sviluppo dei grappoli e fatto concentrare le piante sulla parte vegetativa. Anche l’allegagione non è stata del tutto regolare, causando la formazione di grappoli spargoli. Con l’innalzamento delle temperature nei mesi di giugno e luglio e grazie al ripristino delle riserve idriche, lo sviluppo vegetativo è risultato vigoroso. L’abbassamento delle temperature giornaliere di settembre hanno favorito un’intensa sintesi aromatica e scarso consumo di acido Malico, condizioni che hanno permesso di ottenere vini dai sentori fragranti e delicati.
Note di degustazione
In un concerto di archi il vino si poggia nel calice con colore dorato, luminoso, fluente e scorrevole. Il movimento è agile quanto compatto e armonioso portando con sé l’intera massa sospinta. Al naso alterna la dolcezza dei frutti gialli estivi, della mela golden sbucciata e lasciata all’aria fino al succo di frutta di pera. Note di tostatura e fumo di legna di acacia si alternano a quelle dell’arancia chiara essiccata, del distillato evoluto e dalle erbe aromatiche fresche e messe in vaso. La conduzione nel cavo orale è assunta dalla freschezza, dissetante e dinamica, continua a sgomitare per farsi spazio ed invadere quanto possibile. In chiusura una leggera astringenza rende la bocca asciutta e pulita, mentre il naso continua a pungere ricordando frutta e carezze morbide.
Abbinamenti
L’alternarsi sinuoso delle sue componenti lo mette piacevolmente al fianco di un galletto alla diavola, di anguilla alla brace, uno scorfano in umido, raguse e lumachine di mare, cacciucco alla livornese e brodetto all’anconetana.
Andamento stagionale
Il 2018 è iniziato con un mese di gennaio mite e poco piovoso, a partire da febbraio si sono registrare precipitazioni anche di molto superiori alla norma che hanno contribuito a riequilibrare le riserve idriche del terreno dopo la siccità dell’anno precedente. L’inizio di marzo è stato caratterizzato da aria gelida che ha portato ad un leggero ritardo del germogliamento. Aprile invece è risultato siccitoso e molto caldo registrando temperature più alte della media stagionale. I mesi di maggio e giugno sono stati abbastanza piovosi. Abbiamo avuto una buona estate con temperature estive nella norma e piogge sparse. Il mese di settembre in particolare ha visto un susseguirsi di giornate soleggiate e con una grande escursione termica fra giorno e notte, condizioni molto favorevoli per assicurare alle uve tutte le caratteristiche necessarie a produrre vini di alta qualità e grande equilibrio.
Note di degustazione
Riflettori accesi su uno stadio da finale sportiva con grandi attese. In vino entra in scena con un abito dorato in intarsiato di ricami verdi che rende il giudizio sul bello da vedersi. Al naso è una elegante intensità ad impossessarsi dell’interesse, pieno, compiuto e volumico dove un alternarsi di rosmarini selvatici di un giardino giapponese ben curato, fiori di salvia, maggiorana ed elicriso a permettere di incamminarsi sul prato montano. Le pesche nettarine e le nespole fresche sono contornate da zagare e fior d’agrumi. Una leggera nota tostata rende croccantezza in un condimento di bacche di vaniglia e legni di cedro. Entrata in bocca con eleganza e compostezza senza esitazioni. Un sorso pieno che sale nel naso fino al brillare gli occhi. Frutta esotica essiccata, cocco, albicocca e mele renette, mentre un fumo lontano oltrepassa il tetto in ardesia di una baita di montagna che richiama verso la sorgente.
Abbinamenti
Un degno abbinamento con tajarin al tartufo d’Alba, scottadito di agnello, faraona bardata con alloro e salvia.