Un itinerario storico, paesaggistico ed enogastronomico lungo il corso del Tevere, laddove prima gli Etruschi e poi i Romani hanno lasciato indelebili tracce della loro enorme ricchezza culturale, artistica e civile.

La strada dei vini etrusco-romana è un imperdibile percorso che si dilata nel tempo, dall’Antichità alla contemporaneità, rispettando i circoscritti confini delle terre umbre. Tra antichi borghi, fortificazioni medievali, castelli, torrioni, abbazie, paesaggi naturali caratterizzati da una densa vegetazione, dove da secoli prosperano il leccio, il pioppo, il sambuco, il nocciolo…

L’itinerario attraversa zone da quasi tremila anni votate alla produzione di vino. Un prodotto d’eccellenza, oggi tutelato dalla denominazione di origine controllata e perfettamente integrato in un contesto dove l’offerta della filiera del gusto tradizionale esprime picchi di estrema qualità.

Cos'è la Strada dei Vini Etrusco-Romana

Un’antica via che parte dall’acrocoro di tufo di Orvieto e segue il corso del Tevere fino alle colline dove si attenuano i monti Amerini. In queste terre, dove nell'VIII secolo a.C. la civiltà etrusca conobbe il suo massimo splendore, è oggi possibile intraprendere un percorso paesaggistico e culturale caratterizzato dal susseguirsi di vitigni e cantine profondamente legate al territorio, alle sue tradizioni ancestrali e alle tante e varie bellezze artistiche e naturali.

L’itinerario attraversa dunque il fondovalle pianeggiante e coltivato della provincia di Terni, all’ombra di cime montuose di modesta altezza, fra antichi boschi, prati e oasi naturali. Lambendo la necropoli del Crocefisso (una delle meglio conservate dell’intera Tuscia), il percorso culmina tra le imponenti mura poligonali che cingono, insieme a quelle romane e medievali, il centro storico di Amelia.

Il viaggiatore che intraprende quest’antica strada si aprirà dunque a un’offerta turistica ed enogastronomica garantita perché strutturata intorno a un apposito disciplinare introdotto a tutela della qualità dei prodotti e dei servizi. Tutte le attività insistenti sulla strada dei vini etrusco-romana (dalle aziende vinicole a quelle di produzione agricola, dagli agriturismi ai ristoranti, dalle trattorie alle botteghe artigiane) sono infatti sottoposte a costanti e severi controlli qualitativi. Tutto ciò per far sì che l’esperienza dei visitatori sia non solo esteticamente e culturalmente appagante ma anche adeguata ad alti standard, nel pieno rispetto delle tradizioni e dei valori del luogo.

Siamo nel Sud dell’Umbria, nel cuore verde dell'Italia, in uno dei territori dove la storia si lega indissolubilmente alla tradizione vinicola. L’itinerario si snoda infatti tra le città di Orvieto, Terni, Amelia e Narni, ovvero nei luoghi dove gli Etruschi svilupparono la loro rinomata tradizione vinicola e i Romani iniziarono a produrre olio eccellente. Ancora oggi le colline del territorio sono tutte punteggiate da vigneti e uliveti. In questo senso, la strada celebra la cultura etrusca e romana, offrendo al contempo un'esperienza paesaggistica ed enogastronomica indimenticabile. L’obiettivo del percorso è appunto quello di proporre al visitatore un assaggio della vera tradizione locale.

Così, dopo aver visitato siti archeologici di grande rilevanza, borghi medievali, musei e cittadine rinascimentali, il viaggiatore può approfondire l'importanza della produzione viticola degli Antichi, riscoprendo i vini dolci d'Orvieto e i rossi dei colli Amerini.

I vini protagonisti del percorso

L’itinerario è ricco di vigneti antichissimi o più nuovi, tutti però legati alle tradizioni della produzione dei vini DOC di Orvieto e Amelia. I vini orvietani, famosi già nell’Antichità, sono oggi apprezzati a livello internazionale e riconosciuti per le loro caratteristiche uniche: la speciale sapidità, la particolare freschezza e il loro distintivo equilibrio. Tra le tipologie più apprezzate ci sono l'Orvieto Classico e l'Orvieto Superiore, vini bianchi, prodotti principalmente con uve Grechetto e Trebbiano Toscano.

E poi ci sono i muffati: dei vini dolci ottenuti da uve attaccate dalla cosiddetta muffa nobile, (la Botrytis cinerea), che li rende zuccherini ma mai stucchevoli e, comunque, premiati da una lunga persistenza e profonde note aromatiche. In zona si producono poi anche il rosso orvietano DOC e il Lago di Corbara. Fuori dalla città di Orvieto si sviluppano parecchi vigneti Umbria IGT. Dopodiché cominciano le vigne coltivate per dar forma a vini come Colli Amerini DOC, la Malvasia, il rosso, il novello e il rosato di Amelia.

A Narni, il vino principale è il Ciliegiolo, un rosso prodotto fin dall'epoca medievale, di colore rubino intenso con riflessi violacei e con un aroma che propone suggestioni di ciliegia, frutti di bosco e noce moscata. Il sapore? Abbastanza delicato e fresco, per essere un rosso.

Cantine Neri lungo il percorso

Cantine Neri, in località Bardano, una frazione di Orvieto, è una delle aziende inserite nella strada dei vini etrusco-romana. Nelle vigne di proprietà della famiglia Neri si vendemmia esclusivamente a mano, per non alterare il profilo organolettico delle uve. E, in questo modo, viene selezionata l’uva migliore per poter dar vita a etichette di grande qualità come il Ca’ Viti, il Vardano, il Bianco e il Rosso dei Neri. E poi il Barrage: uno spumante metodo tradizionale che si eleva dal vitigno tipico delle colline Umbre, il Procanico.

L’azienda sfrutta vitigni Cabernet Sauvignon e Merlot, Grechetto, Verdello, Sangiovese, Chardonnay e Malvasia Bianca. E produce anche un muffato di grande personalità: il Poggio Forno.

Visitare l’azienda sita a pochi passi dalla rupe di Orvieto significa immergersi in una realtà che punta tutto sulla qualità e sul rispetto delle tradizioni e sul confronto attivo con l’innovazione. Gli oltre quaranta ettari di terreno coltivato a vigneto rappresentano un presidio di conservazione e studio delle uve autoctone e di indefesso sforzo nella produzione di vini che possano esprimere il carattere unico del territorio.

Esperienze di Cantine Neri lungo la Strada dei Vini Etrusco-Romana

Cantine Neri offre varie esperienze per chi ha voglia di conoscere a fondo il territorio, approfondire la tradizione enogastronomica locale e la storia orvietana. Visite con degustazioni, sulla rupe su cui sorge il borgo, tra i vigneti e le grotte dell’azienda e nella memoria. Per esempio, con l’esperienza denominata Il nettare degli Etruschi, l’azienda vinicola permette agli appassionati di vino e di storia di scoprire la filosofia della produzione locale, fra testimonianze etrusche ed echi di tradizioni che perdurano da secoli.

Cantine Neri riesce dunque a presentare i suoi vini abbinandoli alla scoperta del territorio e ai prodotti gastronomici prodotti dalla stessa azienda: olio locale, salumi tradizionali, formaggi umbri e piatti tipici.

Un’altra interessante esperienza è quella denominata Lungo la via Francigena che prevede appunto una sosta lungo l’antica via battuta per secoli dai pellegrini, sempre per mettere in risalto le tradizioni, le bellezze e i sapori del territorio, con un esclusivo tour delle cantine e un’affascinante degustazione dei vari prodotti.

Come pianificare il percorso lungo la Strada dei Vini

I periodi migliori dell’anno per intraprendere un viaggio lungo l’antica strada dei vini sono di certo la primavera e l’autunno. Da fine marzo a inizio giugno, la campagna umbra esprime il massimo della sua bellezza, fra colline in fiore, clima mite e vigneti baciati dal sole.  

A settembre, poi, arriva il tempo della vendemmia, che è il momento perfetto per chi vuole sperimentare la piena e autentica esperienza enogastronomica, assistendo alla magia della trasformazione del vino, nel pieno dei colori caldi del paesaggio.

Orvieto è probabilmente la base di partenza ideale per poter organizzare un viaggio che contempli un’esperienza lungo la strada dei vini etrusco-romana. Si può optare per un agriturismo fuori dal borgo, magari proprio fra i vigneti, oppure per un B&B nel centro storico.

E partendo da Orvieto non si può fare a meno di visitare il meraviglioso Duomo, con la cappella di San Brizio, impreziosita dal celebre ciclo di affreschi sul Giudizio Universale di Luca Signorelli. Da lì, le altre tappe consigliate sono il Pozzo di San Patrizio e l’abbazia dei santi Severo e Martirio, un complesso monastico molto antico e di grande fascino. C’è anche la già citata necropoli del Crocefisso del Tufo: una complesso etrusco situato proprio alla base della rupe di Orvieto.

A Narni, bisogna passeggiare per il borgo medievale e visitare il ponte di Augusto. Ad Amelia, oltre alle mura poligonali e al museo archeologico, è bene fermarsi presso la necropoli pre-romana nell'area dell'ex-Consorzio Agrario.

In zona, a livello paesaggistico, non bisogna perdere la cascata delle Marmore, il lago del Trasimeno, le fonti del Clitunno (che furono celebrate anche da Virgilio) e il parco fluviale del Nera.

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